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Lika e Missione Rosetta: oltre 12 anni di vita operativa nello spazio

Lika Electronic, rotta verso lo spazio!

Le soluzioni innovative e capaci di cambiare il mondo nascono da sfide ambiziose e da sinergie creative.
La comunicazione e l'interazione tra la ricerca avanzata e la pratica esperienza ingegneristica sono al cuore di ogni sforzo per lo sviluppo di prodotti intelligenti e sistemi all'avanguardia.
Per questa ragione, sin dalla sua fondazione nel 1982, Lika Electronic ha stretto profondi legami di cooperazione con università e centri di ricerca come pure con fornitori e clienti di primaria grandezza in tutto il mondo per sviluppare sofisticate soluzioni di controllo e costruire sistemi ad hoc dall'alto contenuto tecnologico, aprendosi così a nuove opportunità di conoscenza e di crescita.
Uno dei maggiori progetti in anni recenti ha generato un considerevole progresso tecnologico e un impatto significativo sul lavoro e l'attività quotidiana, maturati in enormi benefici per l'azienda.
Forte della propria vocazione all'alta tecnologia, confidente nel proprio ingegno e ricca del bagaglio di esperienza maturata negli anni, Lika Electronic ha deciso di accettare la sfida insieme a partner tecnologici di primo piano per la costruzione di un encoder all'avanguardia e affidabilissimo, destinato a un progetto spaziale senza precedenti. L'encoder ottico I38 SPACE è rimasto in funzione fino agli estremi secondi della missione Rosetta, garantendo per oltre 12 anni la cattura delle immagini di WAC e NAC che tutti abbiamo ammirato.

Rosetta è stata la missione del programma scientifico dell'ESA (Agenzia Spaziale Europea) che ha coinvolto un consorzio di oltre 50 contractor (aziende private, istituti di ricerca e università) in Europa e negli Stati Uniti. Si è trattato di un progetto unico, conclusosi nel settembre 2016, che per la prima volta si è posto l'obiettivo di portare una sonda nell'orbita di una cometa e fare atterrare un lander sulla sua superficie.
La sonda Rosetta (Figura 1) è decollata dalla base di lancio europea di Kourou nella Guyana Francese il 2 marzo 2004, portata in orbita dal vettore Ariane 5.

Ha finalmente raggiunto il suo obiettivo, la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko (Figura 2), entrando nella sua orbita, all'inizio di agosto del 2014, dopo un viaggio di oltre 10 anni e una serie di manovre di gravity assist per fornire la necessaria energia orbitale, tre flyby della terra (marzo 2005, novembre 2007 e novembre 2009) e uno di Marte (febbraio 2007). Nel corso del suo viaggio verso la Cometa, la sonda ha incontrato e documentato prima l'asteroide 2867 Steins (settembre 2008), poi l'asteroide 21 Lutetia (luglio 2010).
Rosetta recava a bordo undici strumenti scientifici che sono stati utilizzati per lo studio della superficie della Cometa, l'esame dei materiali che la compongono e l'analisi del suo nucleo.

La missione ha previsto per la prima volta l'accometaggio del lander Philae (Figura 3), rilasciato sulla cometa il 12 novembre 2014. Non tutto è andato per il verso giusto, il lander è rimbalzato più volte e si è infine appoggiato malamente a ridosso di alcune rocce dove è rimasto al buio con ridotte speranze di poter operare. Alcuni dispositivi però hanno comunque fatto pur brevemente il loro dovere prima di esaurire l'energia, prelevando campioni di materiale e gas, fondamentali per lo studio dei mattoni primigeni del Sistema Solare. 
In questo modo si sono acquisite informazioni sui processi fisici e chimici alla base della formazione dei pianeti, 4,6 miliardi di anni fa, e sulle molecole organiche prebiotiche, che sembra abbondino sulla superficie della cometa.

L'ultima tappa di questo viaggio meraviglioso si è realizzata alla fine del 2016. Dopo mesi di orbitaggio a poche centinaia di chilometri dalla cometa (e spesso anche meno), il 30 settembre 2016 la sonda Rosetta è stata fatta scendere dolcemente sul corpo paperoide di 67P, regalandoci altre immagini tanto spettacolari quanto scientificamente uniche prima di schiantarsi, alle 11:19 UTC, sulla superficie della cometa, diventando così insieme al lander Philae “parte dell'Universo”.
Tra gli strumenti di bordo della sonda c'era OSIRIS, il sistema di imaging ottico remoto, spettroscopico e a infrarossi. OSIRIS è stato l'occhio della cacciatrice di comete e lo strumento di acquisizione della documentazione fotografica. Esso includeva una fotocamera grandangolare (WAC) e una fotocamera zoom (NAC) che hanno avuto lo scopo di riprendere immagini ad alta risoluzione durante il viaggio e poi della Cometa, seguita passo passo dalla sonda nel suo viaggio.
La collaborazione di Lika con il CISAS (Centro Interdipartimentale di Studi e Attività Spaziali) dell'Università di Padova ha portato allo sviluppo e alla realizzazione di un encoder ad altissime performance e affidabilità per il controllo del movimento dei motori degli otturatori di WAC e NAC. Le ultime immagini fornite dalla sonda prima dell'impatto sono state realizzate dalla fotocamera WAC. Grazie a questo risultato Lika Electronic è riconosciuta come la prima azienda italiana e la seconda in Europa ad aver progettato e realizzato un encoder destinato ad applicazioni spaziali.

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